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1129. Francesco Sforza al podestà, al capitano, al referendario e alla comunità di Piacenza 1452 novembre 27 Gambara

Francesco Sforza scrive al podestà, al capitano, al referendario e alla comunità di Piacenza di aver saputo da Sceva che la comunità non ha, al presente, la possibilità di trovare i danari del carriaggio e che consente di differirne la esazione fino al prossimo marzo, quando, secondo quanto assicura Sceva, si potrà ricavare dal dazio della bolla del vino il necessario per pagare i denari del carriaggio per l'anno in corso e per quello successivo.

Potestati, capitaneo, referendario et communitati Placentie.
Inteso da miser Sceva non essere possibile potere recaptare de presenti da quella communità li dinari del carrezo senza grave interesse nostro et de quella communità se non volessimo se mecta taglia; la qual cosa è in tucto aliena dala mente nostra. Siamo contenti differire la exactione deli dicti dinari fino al mese di marzo proximo avenire, nel qual mese miser Sceva dice se poterano cavare del datio dela bolla del vino, quale sarà sufficiente per satisfare al dicto carrezo per lo resto del'anno presente et per tucto l'anno avenire. Et cossì volimo debiati observare, non obstante alcuna cosa in contrario, et al dicto tempo farite respondere deli dicti denari del tempo passato et avenire per tucto l'anno futuro a Francesco de ser Antonio, nostro thesaurero. Ex Gambara, xxvii novembris 1452.
Irius.
Cichus.