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1133. Francesco Sforza al referendario di Parma 1452 novembre 28 Gambara

Francesco Sforza ricorda al referendario di Parma di cercare in ogni modo di avere cento ducati, a cinquantatre soldi l'uno e, non trovandoli, li prenda in prestito, addebitandoli sulle entrate ducali dell'anno futuro e li dia a un messo di Giorgio Gonzaga, come si è già detto nelle diverse lettere a lui inviate. Se gli dicesse che non v'è nulla sull'anno in corso, lo ammetterebbe perché, se avesse denari a sufficienza per accontentare i suoi uomini, non saprebbe che farsene di lui perché il suo compito è sapere far fronte a imprevisti ed essere capace di destreggiarsi e trovare sempre una soluzione. Quindi procuri di trovare i cento ducati e darli al messo di Giorgio.

[ 284r] Referendario (a) Parme.
Per altre nostre lettere date Calvisani a xiii del presente, te scripsimo che per ogni modo et via tu dovessi recatare ducati cento a soldi liii per ducato; et non gli possendo recatare altramente, tu gli tolisse imprestito da qualcuno et ne gli facesse assignatione bona et sufficiente sule nostre intrate del'anno avenire, et dicti cento ducati dovesse dare a qualunche messo del spectabile Zorzo da Gonzaga, como più largamente se contene in esse nostre lettere le quale non sonno state appresso de ti de tanta efficacia che le habia voluto exequire. Et benché non sia la prima fiata che tu habii facto cossì poca extima del nostro scrivere, che altre volte hay pur facto el simile, pur ne meravigliamo asay et debbi ben credere che non ne piace ch'el sia facta cossì poca extima del nostro scrivere. Se tu dici che non gli sia cosa alchuna su questo anno presente, ben te lo confessarimo; ma perché tu sapii che anchora nuy intendimo quale sia la natura del tuo officio, te dicemo che quando gli fusseno deli denarii assay per supplire ad ogni homo, non havaressimo bisogno lì de ti perché gli saperissimo gli ben spendere nuy. Ma l'officio de tuoi pari è de sapere supplire con sutieza ad uno manchamento et ad uno bisogno saperse argumentare et fare uno richato de uno mese et remeterlo in l'altro et adiutare al'amancho che se pò, et non respondere como tu fay et dare repulsa al'homini se sempre li denari non sonno cossì apparechiati. Et questa è la natura del tuo officio et, se tu non la say, imparela. Ma tornando al facto volimo che per ogni modo tu rechati dicti cento ducati et gli facii dare a messo del predicto Georgio, non aspectando più replicatione de nostre lettere. Et per l'avenire portate melio circa l'exequire le nostra littere. Gambara, xxviii novembris 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) Segue Placentie depennato.