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1136. Francesco Sforza ai Dieci della Balia di Firenze 1452 novembre 27 Gambara

Francesco Sforza, confermata ai Dieci della Balia di Firenze la ricevuta delle lettere circa i "marcheschi", comunica l'arrivo di loro ambasciatori vista l'importanza delle cose da trattare, avvertendoli anche del ritorno in patria dell'ambasciatore genovese, pienamente informato degli argomenti che si tratteranno. Dal suo arrivo a Gambara segnala l'attacco dei "marcheschi" che furono battuti con perdite e i saccomanni, in attesa di poter saccheggiare il posto, hanno devastato la casa di Gentile di Leonessa, del provveditore, e saccheggiato munizioni e vettovaglie del campo, arrivando fino alle porte di Brescia depredando tutto quello che incontravano sulla strada verso Castegneto. Gentile e Guido Rangone, andati da loro per calmarli, ottennero per risposta, che se entro quattro giorni "non andavano alle stantie", si sarebbero ribellati. Ottenuto quanto richiesto, ritornarono al campo e, al presente, alcuni hanno già preso la via delle "stantie". Lo Sforza comunica poi di aver ricevuto le lettere di Angelo Acciaioli per Giorgio del Mayno, delle quali ha inviato copia a Cosimo. In simile forma si è scritto a Bianca Maria.

Dominis Decem Balie communis Florentie.
Havimo recevuta lettera dale vostre signorie de data 18 del presente responsiva alle nostre circa quanto scripsemo alle pretacte vostre signorie della fine della diffida facessimo alli marcheschi, et inteso quanto le signorie vostre scriveno, non dicemo altro, perché haverano per dicte nostre lettere inteso quanto è seguito.
Alla parte delli progressi et de quanto le signorie vostre sentono dele gente Ragonese, et cetera, restamo advisati. Non dicemo altro si non che expectarimo li oratori vostri con li quali conferiremo de quanto accade. Ben dicemo che, havendosi ad tractare cose grande, gli va tempo assai. Laudariamo la venuta presta de dicti ambasiatori per fare li provedimenti ad tempo. Questo ambasiatore de Zenovesi, quale è qui, se parte informato de qua de tucto, et darà el modo là ad Zenova de mandare lo ambasiatore loro per la inteligentia dele cose se haverano ad tractare.
Da poi scripsemo ale signorie vostre che li mandaressimo la lista de quanto [ 285r] havevamo seguito da poi venissemo qui ad Gambara, non gli è altro de novo, si non che, siando venuto tucto el campo de marcheschi ad Calvisano, zobia dì passata, che fu dì xxii del presente, per vedere se potevano fare delle cose, et per li nostri che alozano lì fo resposto in modo che forono scazati con poco honore et forono morti alchuni de loro et, retornando loro indrieto, et siando stati li saccomanni loro tucti in la campagna ad aspectare el dicto campo loro da mezanocte fino a dì, per esserli dato ad intendere de volere sachezare quello luoco, et siando bagnati e zeladi del fredo, et vedendo retornare el campo loro con sì poco honore, levarono unanimiter una banderola d'una straza et comenzarono a cridare "falcetta, falcetta" adviandose verso el campo loro, et vedendo el proveditore et Zentile et li conducteri del campo loro, la furia deli dicti sacomanni drizarsi inverso loro, siando armati et a cavallo, se misero l'elmetto in testa et prese le lanze in mane, dubitandose che non sachezassero li lozamenti del campo, ma pur loro sachezzarono la casa de Zentile et quella del proveditore et li soi cancelleri, et poy sachezarono tucte le munitione et victualie del campo; lo proveditore se fugì con uno solo famiglio a Brexia, dove è stato circa tre dì prima che sia retornato in campo. Et facto questo li dicti sacomanni corsero per fino in su le porte de Brexia sachezando tucto quello che trovarono, drizandosi poi verso Castagnetulo per sachezarlo. Et siando andati da loro Zentile et Guido Rangone per pacificarli, confortandoli che volessero retornare in campo, resposero che non volevano retornare et che, se fra quatro dì non andavano alle stantie che si gli voltariano un'altra volta atorno, et fo necessario che li promectessero de andare alle stantie fra el dicto termine. da poi sonno retornati in campo. Da poi loro sonno sempre stati in consiglio et tensi che debiano andare alle stantie, et hogi hanno comenzato mandarne alcuni alle stantie. De quanto sequirà più oltra le signorie vostre ne sarano advisate.
Da poi havimo recevute lettere da miser Angilo Azaioli, quale lui scrive ad miser Zorzi del Mayno, dele quale havimo mandato la copia ad Cosmo, como per quella vederano le signorie vostre. De quanto haverimo più oltra ne serano advisate le pretacte signorie vostre. Ex Gambara, die xxvii novembris 1452.
Ser Iohannes.
Cichus.
In simili forma scriptum fuit Blanche Marie, et cetera.