Registro n. 14 precedente | 1140 di 1952 | successivo

1140. Francesco Sforza ai Dieci della Balia di Firenze 1452 novembre 28 Gambara

Francesco Sforza narra ai Dieci della Balia di Firenze come, avendo lui promesso a un catalano di potere, con sue lettere di passo, attraversare con le sue genti il territorio fiorentino, avvenne che un suo uomo Giovanni Antonio da Fussano, fosse messo ai ceppi e costretto a dare garanzia di tremila ducati, e questo in violazione dei rapporti fra i due stati, rapporti che poggiano su reciproca amicizia e benevolenza e rendono legittima, quindi, la concessione da parte dello Sforza della licenza di transito. Il duca chiede che sia annullato tale provvedimento e la richiesta di danaro. In simile forma si è scritto a Cosimo de Medici e aBoccacino Alemanni.

[ 286v] Dominis Decem Balie communis Florentie.
Crediamo vostre signorie sapiano come (a) più di passati furono da noi doi zentili homini, cioé uno siciliano et uno catelano per combattere insieme tra loro et come noi li concedessimo el campo et loro fecero quello havevano a fare. Adesso lo advisamo come, volendo partire da noi el catelano con li compagni ne rechedette se potevano passare liberamente per le terre di quella excelsa communità con le nostre lettere et noi gli respusemo de sì et gli fecimo lettere de passo in piena forma, assecurandoli, per la liga et intrinseca amicitia che è fra noi, che poteriano passare per le terre vostre senza alchuna molestia. Pare che nel passare uno di loro, chiamato Zohanne Antonio da Fussano sia stato preso et messo in ferri e ceppi et necessitato a dare securtà de tremilia ducati; di che grandemente se lamenta, dicendo che se noi non l'havessimo assecurati sotto nostre lettere da passo non li sariano venuti et danno tutto el carico a noi. Pertanto, considerate le predicte cose et che a noi cede a troppo grande carico la detentione del predicto Zohanne Antonio, considerato anchora che per tale novità pareria che tra quella excelsa communità et noi non fosse quella vera intrinsicheza, liga, inteligentia et mutua benivolentia che è, parendone anchora che questo debia essere proceduto contro la mente vostra, confortiamo et pregamo le signorie vostre che per honore suo et nostro, et per observantia dele promesse et secureza quale noi fecimo al dicto Zohanne Antonio et compagni, gli piaza provedere ch'el sia revocato et annullato la dicta promessa de tremilia ducati facta per lui et ogni altra novità facta per questa casone, provedendo etiamdio che possano passare liberamente per tucte le terre dela prefata excelsa communità come ce confidiamo in le signorie vostre, dale quale aspectiamo questo piacere per honore nostro come è dicto. Ex Gambara, xxviii novembris 1452.
Ser Iohannes.
Cichus.
In simili forma scriptum fuit:(b) magnifico Cosme da Medicis et Boccacino de Alamannis.

(a) come in interlinea.
(b) scriptum fuit ripetuto.