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1196. Francesco Sforza a Bosio Sforza 1452 dicembre 12 Cremona.

Francesco Sforza rimprovera il fratello Bosio per i suoi comportamenti denunciati dai Parmensi e, ricordandogli che l'ha mandato là in difesa del paese e che quelli stessi uomini che gli erano amici, ora gli sono nemici, gli impone di rimediare.

Domino Bosio Sfortie.
Tu vederai per questa supplicatione qui inclusa quanto ne hanno supplicato li contadini de Parmesana; noi ne havimo preso tanto affanno et dispiacere in lo animo nostro quanto per una volta de qualuncha cosa ne fosse occorsa havessimo possuto recevere, perché vedimo ne convene defendere li nostri subditi non solo dali inimici, ma dale nostre gente proprie et da quelli che ne sonno fratelli. Et per certo, Boso, non sapemo vedere per che casone consenti tanti assassinamenti et depredamenti et tanti vituperii contra li nostri subditi, et per che casone ne fai tanto poco honore. Tu sai bene con quanti affanni et con quanti pericoli et dispendii havimo aquistato questo stato et che ne sforzamo de conservarlo. Noy te havimo mandato là perché habbi la cura de defensare quello nostro paese dali inimici, ma tu fai tucto el contrario et te sforzi, quanto te è possibile, a fare poco honore a ti, et danno et vergogna ad noy, et servi tali modi che, dove quelli homini ne sonno amici et subditi, ne li farai diventare rebelli et nemici. Et pertanto, Boso, vogli vedere de remediare a tanti inconvenienti et che noy non ne sentiamo più querela, né lamenta, castigando, apiccando et amazando chi fallarà, senza remissione, altramente, te advisamo che tucta la colpa et imputatione d'ogni danno che sequirà in quelle parte serà la toa, et ne daray casone de chiamarne sempre malcontenti deli facti toy. Data Cremone, xii decembris 1452.
Iohannes.
Iohannes.