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12. Francesco Sforza a Sceve de Curte 1451 dicembre 27Lodi.

Francesco Sforza vuole che Sceva de Curte, luogotenente a Piacenza, accertato quanto denunciato da Morello da Parma, punisca i villani che in una sua possessione hanno preso legna e coppi, restituendo la refurtiva o pagandone il valore

Domino Sceve de Curte, locuntenenti Placentie.
El spectabile et strenuo cavalliero misser Morello da Parma ne ha significato cum querela che alcuni vilani gli hanno robato et tolto alcuno suo ligname et coppi, quaIi haveva in Piacentina ad una sua possessione, o villa, come da luy intenderiti. Et perché è honesto et rasionevele che, essendo cussì, sia sactisfacto integramente per quelli dicti villani, vi committiamo che, havendo sopra ciò dilligente informatione della viritade, debiati strengere dicti malfactori summariamente ad restituirgli la robba sua, o ad satisfargli del valore, como è conveniente, procedendo per modo che alcuna della parte non se possa dingnamente lamentare. Data Laude, die xxvii decembris 1451 (a).
Bonifacius.
Cichus.

(a) In A 1452.