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1209. Francesco Sforza al milite Tiberio Brandolino, capitano di armati 1452 dicembre 18 Cremona.

Francesco Sforza scrivere a Tiberio Brandolino di aver saputo, giunto a Cremona, che il Colleoni nell'andare a Cerreto con alcune squadre per unirsi a suo fratello Alessandro, passando per Crema vide Carlo con molta gente tra cui capitani e lo stesso governatore Gentile della Leonessa che erano in città. La mattina seguente, piantata la bombarda, conquistarono dopo breve battaglia, la bastita del ponte e le altre di là dall'Adda verso Cavenago, che poi ugualmente si arrese.

[ 301v] Magnifico et strenuo militi tanquam fratri carissimo domino Tiberto Brandolino, armorum capitaneo.
Perché sapiate quanto è seguito da poy la partita vostra dale bastite et ponte de Cerreto, ve aviso como in questa hora xxiiii, zonzendo qui a Cremona, habiamo havuto noticia como, siando andato dal canto de qua d'Adda el magnifico Bartholomeo Coglione cum alcune squadre per unirse con Alexandro, nostro fratello, quale era a Cerreto, passarono dinanzi da Crema poco de longe, dove era el gran campione de messer Carlo falza monstra, el conte Carlo cum molte altre gente et con loro era lo illustrissimo et excellentissimo, prudentissimo et nobilissimi capitanei et governatore vostri Gentile, li quali, dove che dovevano andare a pizarsi con li nostri per essere al suo contrasto et opposito, se pigliarono l'officio de starsene a Crema, li nostri intendevano omnino fare questione con loro, ma non vedendo questo tale sapientissimo governatore de tale animo et dispositione de volere fare altro, se ne andarono ad allozare presso Cerreto et lì stereno questa nocte. Piantarono la bombarda ala bastita del ponte verso Cerreto et tracto circa sey (a) colpi, questa matina, li dereno la battaglia et per forza l'hanno havuta, et cossì hebbeno da poy l'altre dellà d'Adda verso Cavenago per forza et deinde Cavenago a discretione. Siché Cerreto, la bastita et el ponte liberamente sonno ale nostre mane. Se altro occorrerà digno de noticia, ve ne advisarimo. Ex Cremona, xviii decembris 1452, hora vigesimaquarta.
Christoforus.
Cichus.

(a) Segue tucti depennato.