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1239. Francesco Sforza ai presidenti della comunità di Piacenza 1452 luglio 1 Milano.

Francesco Sforza risponde ai presidenti della comunità di Piacenza in merito alla richiesta fatta da Firenze. Gli pare che i cittadini segnalati, Alberto Scotto e Giovanni Angussola da Vigolzone, siano adatti all'ufficio. Vuole che si interpelli, prima Alberto e, qualora rifiutasse, Giovanni e che lo si informi su come procede la faccenda.

[ 308v] Presidentibus comunitatis Placentie.
Havimo recevuto le vostre lettere con la copia inclusa dele littere dela excelsa communità de Fiorenza, per la quale havimo intesa la richiesta factavi per essa communità; vi respondimo che siamo certi dicta communità havere facto questo como quella che ne porta singulare amore et fede et, per consequentemente, se fida deli nostri gentilihomini. Pertanto, parendone et volendo omnino che se faza quanto essa communità ve rechiede, dicemo che quelli cittadini ne havite mandati in scripto ne pare siano sufficienti, el conte Alberto Scotto et misser Zohanne Angussola da Vigalzone et ogniuno de loro ad tale officio, siché subito, recevuta questa, vogliate sapere dal dicto conte Alberto Scotto (a) s'el vole acceptare dicto officio et, non lo volendo luy, sappiatelo dal dicto misser Zohanne; et questo fate con quella più celerità sia possibile aciochè ad votum se possa satisfare alla rechiesta della prefata excelsa communità, advisandone subito quale de loro dui accepterà esso officio, et de quello che dal canto nostro se havirà a fare circa ciò. Et questo facto, expeditelo presto sì per reverentia de dicta comunità, sì etiam per nostro honore et de quella nostra patria. Ex Mediolano, primo iulii (b) 1452.
Marchus.
Cichus.

(a) Segue et miser Zohanne Angussola depennato.
(b) Così A.