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1250. Francesco Sforza a Oldrado da Lampugnano 1453 gennaio 6 Milano.

Francesco Sforza ricorda a Oldrado Lampugnani di avergli scritto della vertenza fra quelli di Pietro Maria Rossi e quelli di Stefano di San Vitale per l'uccisione di alcuni buoi senza averne avuta alcuna risposta. Vuole che indaghi e, scoprendo che i colpevoli sono quelli di Pietro Maria Rossi, prenda i provvedimenti più opportuni perché gli uomini del San Vitale siano soddisfatti. Se così invece non fosse, dica a Stefano di portare pazienza.

Domino Oldrado de Lampugnano.
Vuy sapite quanto vi habbiamo scripto circh'al facto dela differentia quale vertisse fra quelli del magnifico Pieromaria et quelle del conte Stefano de San Vitale per cagione di certi boy amazati, et cetera; de che ni marevegliamo chi non ce habiate may resposto.
Di che vi dicemo chi voliate havere dilligente informatione della cagione della dicta differentia, et trovando vuy chi per quelle del dicto Pieromaria siano stati tolti et amazati dicti bovi indebitamente, et ch'el defecto venga da loro, voliate fare quello providimento ve parerà che li homini del dicto conte Stefano, ad che s'aspecta lo interesse di dicte bove, siano satisfacti et pagati; et per chi alla raxone non volemo chi alchuno sia più accepto di un altro et chi la rasone habbia luoco. Et trovando vuy li homine del dicto Pieromaria non essere colpevele et lo male non essere proceduto per loro casone et diffecto, voliate dire al conte Stefano chi habia pacientia. Et questa voliatela chiarire et decidere per fino chi dicto Pieromaria è dellà et per chi più habilmente se chiarerà et deciderà dicta differentia. Mediolani, vi ianuarii 1453.
Cichus.