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1265. Francesco Sforza a Gentile della Molara 1453 gennaio 11 Milano.
Francesco Sforza vuole che Gentile della Molara, contrariamente a quanto non fatto da Lancillotto da Figino, procuri discretamente di comprare dei buoi, idonei e utili, e gli dica il prezzo.
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313v]
Ser Gentili dela Molaria.
Nuy scripsemo altre volte a Lanzaloto de Figino chi ne devesse acomperare de quelli bovi che accaderieno essere aguadagnati in quelli parti per meterli ad nostro carezo; et non ha servito como voreamo. Per la qual cosa mò volemo commettere questo caricho a te, commettendoti che sii solicito ad vedere se ne serano aguadagnati alcuni, et tuti quelle se aguadagnerano che siano bone per carrezare le nostre bombarde et le nostre monicione de campo volemo che le acompre avisandone poi del precio, perché subbito ti mandaremo li denare. Ma como ti dicemo, non te impazare de cossa chi non sia bona per lo facto nostro, et dela receptione de questo subbito ni avisarai et vogli fare in modo che habiamo cagione lodarse de ti et lamentarse, como havemo cagione fare de Lanzaloto predicto per non haverne in questo satisfacto de niente, siché tu say mò quello chi hai ad fare per satisfare ala voluntà nostra. Questa lettera non vada altro chi ti solo, et responde presto. Ex Mediolano, die xi ianuarii 1453.
Bonifacius.
Cichus.