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1292. Francesco Sforza al podestà, agli uomini e al comune di Guardasone 1453 gennaio 16 Milano.

Francesco Sforza avverte il podestà, gli uomini e il comune di Guardasone di aver convocato Bergamino e, intese le esenzioni concessegli da suo fratello Alessandro, gli ha confermato che è tenuto alla tassa dei cavalli, di cui pagherà la sua rata a partire dal presente mese de gennaio.

Dilectissimis nostris potestati, hominibus et communi Guardasoni.
Havemo inteso quanto ne scriveti circ'al facto della exemptione del Bergamino, quale per dicta casone recusa de contribuire per la rata soa alla taxa delli cavalli; de che dicemo che havemo havuto dicto Bergamino da nuy et inteso quanto luy ne ha exposto, havendo respecto a certe promesse gli forono facte per domino Alexandro, nostro fratello, semo remasti contenti che del passato non sia tenuto ad alcuno pagamento, né etiam graveza personale, ma che de questa contributione de taxa de cavalli debbia pagare per la ratta soa integramente, incomenzando questo presente mese de zenaro 1453. Ex Mediolano, xvi ianuarii 1453.
Ser Iohannes.
Cichus.