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1313. Francesco Sforza a Gandolfo da Bologna 1453 gennaio 21 Milano

Francesco Sforza comunica a Gandolfo da Bologna che Giovanni Gelo si è andato ai suoi servizi, con licenza da Pietro Maria Rossi, sulla quale vuole che Gandolfo indaghi; riscuota poi, anticipando i denari, i due cavalli e l'armatura che Pietro Maria ha trattenuto a Gelo per un debito pregresso. Vuole infine che Gandolfo trovi posto per sette cavalli compresi i due di Gelo.

Gandulfo de Bononia.
Essendo venuto per acconciarse cum nuy Iohanne da Gello, presente portatore, quale è stato fino mò col magnifico Petromaria et de luy monstra havere bona licentia, l'haveressemo volontera tolto et torressemo, purché non credessemo de despiacere ad Petromaria predicto. Pertanto volemo che, recevuta questa, vedi de sapere da luy se vero è che gli habbia data bona licentia, o non; et in caso dica de si, perché Iohanne predicto dice che Petromaria gli retene doy cavalli et una armatura per debito de sexanta ducati ha cum secho, siando così la verità, volemo vedi de rescoterli dicti cavalli et arme, se ben dovissi buttar fora deli toy denari, et de poy avisarcene che teli farimo far boni là. Et in questo caso anchora semo contenti gli provedi de allogiamenti per septe cavalli dice havere (a) lì in Parmesana, computando li dicti doy, benché, cum suo iuramento, vederay saperlo de novo. Mediolani, xxi ianuarii 1453.
Andreas Fulgineus.

(a) dice havere in interlinea.