Registro n. 14 precedente | 1316 di 1952 | successivo

1316. Francesco Sforza a Gandolfo da Bologna 1453 gennaio 21 Milano.

Francesco Sforza, informato che i nemici nel Bresciano intendono portarsi nei luoghi tenuti dal marchese di Mantova, scrive a Gandolfo da Bologna di aver avvisato il marchese e suo fratello Alessandro perché si avvalgano delle forze che sono nel Cremonese e nel Parmense, eccezion fatta di quelle di Bosio, di Fioravante e di quelle destinate alla guardia del territorio. Compito di Gandolfo di ammonire gli altri a non allontanarsi dagli alloggi e di stare pronti alle richieste del marchese e di Alessandro; prenda nota degli uomini d'arme che risponderanno all'eventuale chiamata, e di quelli assenti ai quali ordinerà di ritornare e di unirsi agli altri.

Gandulfo de Bononia.
Perché intendimo pur che li inimici nostri imBressana fanno alchune dimostratione et apparati di voler andare ad dannificare alchuni lochi de quelli dello illustre signore miser lo marchese de Mantoa, et non havendo meno ad cura li lochi dello dicto signore che li nostri propri, che per quelli li tenemo, havemo di ciò advisato lo prefato illustre signore marchese et Alexandro, nostro fratello, che, sentendo loro movimento alchuno di inimici verso li lochi predicti, debbiano valersi ed adiutarsi di quelle nostre gente sonno imParmesana et Cremonese. Pertanto volemo che tu debii admonire tucte quelle nostre gente de Parmesana, excepto quelle de Boso, nostro fratello, et de Fioravante et quelle forono mandate prima lì, che sonno deputate alla guardia della terra, ma tucte le altre che debiano non partirse delli alozamenti soi et stare im puncto che ad ogne requisitione delli prefati illustre signore marchese, o de Alexandro, possano [ 326v] instanti cavalcare dove gli serà ordinato. Et vogli fare scrivere et torre in nota tucti li homini d'arme che gli andaranno, accadendo andare, et advisarce de quilli mancaranno. Et perché pure gli mancarà qualche homo d'arme, vogli sapere tucti quelli mancano, et dove sonno, et scrivili che subito ritornino, et opera che se possa ritrovare una con li altri alla dicta cavalcata, quando habbia ad succedere. Mediolani, die xxi ianuarii 1453.
Ser Iohannes.
Iohannes.