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1344. Francesco Sforza agli Anziani di Parma 1453 gennaio 31 Milano

Francesco Sforza scrive agli Anziani di Parma in merito alle tasse dei cavalli a loro assegnate, ribadendo che tutti sono ugualmente gravati e auspicando sia una situazione transitoria. In merito alla richiesta fattagli di mettere all'ufficio della ragioneria Ludovico al posto di Giorgio Arlotti, risponde che abbiano ancora pazienza perché trattenerlo in quell'ufficio sarà per loro poca cosa e di grande importanza invece per il duca. Infine chiede a loro di far sì che il podestà ducale sia pagato al più presto.

Antianis Parme.
Havemo ricevuta vostra lettera de dì xxv del presente et inteso quanto scriveti delle taxe di cavalli; respondemo che cognoscemo che dicte taxe ve sonno de grande graveza, et volontiera vorressimo potere fare senza darvi tal graveza e poterve alquanto aleviare de tal carico et havemo in nella mente nostra facti molti examini et havemo assai discusso et discorso per ogni lato et non vedemo via alchuna de poderve (a) relevare, come saria nostra intentione. Et questo è solamente perché trovamo per tucti li lochi nostri essere sopra gravati de simile carrichi in modo non è possibele possiamo ritrarne de darve tal graveza, quale speramo, per Dio grazia, non essere durativa, ma frustuosa et reportatrice dela quiete vostra et quiete de popoli et subditi nostri. Pertanto ve confortiamo ad supportare dicta graveza de taxe secondo la vostra solita fede in verso nui perché prestissimo speramo havere a redurre le cose in tali termini ch'elle passerano prosperamente et bene et haverite tale stato et quiete che non ingraverà de incomode et graveza habiate havuto per il passato, havisandovi che tucti li servitori nostri, ac questa volta, bisogna adiutarce per dare riposo ad nui et ad li nostri et per levar via ogni superflua graveza.
Alla parte de quanto scrivete de Lodovico, quale vorresti mectere allo officio della rasonaria et rimovere Zorzo de Arlotti, et cetera, dicemo che de questo non doveresti fare tanto caso, actento che bona casone et per facto della Camera nostra, havemo facto scrivere per dicto Zorzo; siché havendone tante volte scricto là, et movendone certi boni respecti, vogliate per questa volta havere patentia che resti dicto Zorzo como havemo scripto et proveduto, perché ad voi sarrà poco facto et ad nui interesso assai.
Ceterum, per evitare la delactione del pagamento del nostro podestà et che non habia at mancarli el pagamento, vogliate da mò fare tale provisione circha at ciò ch'el podestà presente non habia ad stentare il suo salario alli tempi congrui. Data Mediolani, die xxxi ianuarii 1453.
Ser Iohannes.
Cichus.

(a) poterve in interlinea.