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1352. Francesco Sforza a Francesco Sanseverino 1453 febbraio 1 Milano.

Francesco Sforza rimprovera Francesco Sanseverino per avere concesso ai suoi uomini d'arme di potere ritornare nel Novarese dalle loro mogli. Gli ordina, poiché i nemici stanno per muoversi, che disponga un immediato ritorno ai loro quartieri, pronti a unirsi con le truppe sforzesche e stare agli ordini disuo fratello Alessandro. Lo informa di aver scritto le stesse cose ad Almerico aggiungendogli che, se gli uomini non torneranno al più presto, li farà cacciare dal Novarese

Francesco de Sancto Severino.
Nui habbiamo inteso quanto per una toa hai scripto de qua che li toi homini d'arme, per la più parte sonno acordati con li homini et andati in Navarese alle soe mogliere con ogni cosa del suo; che invero ne è tanto dispiaciuto quanto dir se potesse, et dolemoce de te che li habbi consentito questo perché sai non se fa per lo facto nostro, et maxime dovevi considerare che, andando li predicti homini d'arme dove mò sonno, non se ne poderimo aiutare occorrendo uno presto bisogno, siché ne pare habiamo molto a dolersi de te. Et perché mò li inimici sonno per cavalcare, como siamo certi haverai inteso, et ne bisogna presto et prestissimo havere le nostre gente impucto per podere obviare alli loro designi, te conmectiamo che, ricevuta questa, volando mandi per essi homini d'arme che subito, senza alchuna dimora, retorneno lì alle soe stantie et stiano impucto per mectersi insieme con l'altre nostre gente quale havemo facte readunare, como haverai inteso, per podere cavalcare et fare quanto che per Alexandro, nostro fratello, li serà ordinato et conmandato, et che non li perdano una hora de tempo. Et circa ciò mecteli ogni tuo pensiero et ingegno, siché non intervengha mancamento veruno, avisandote che per nostre lettere similmente scrivemo ad Almericho, et più li ricordiamo che, se dicti homini d'arme non veniranno volando, li faremo cazare del Novarese a rumore de popolo.
Data Mediolani, die primo februarii 1453.
Bonifacius.
Cichus.