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1354. Francsco Sforza a Bosio Sforza 1453 febbraio 2 Milano.

Francesco Sforza si meraviglia della motivazioni date da suo fratello Bosio per la mancata entrata in Parma, disobbedendo agli ordini dati e dandone la colpa agli ufficiali di Rolando Pallavicino, perché di ciò egli ha testimonianza del cancelliere di Rolando di quanto è avvenuto. Gli rinnova l'ordine di eseguire quello che gli ha comandato.

Domino Bosio Sfortie.
Ho recevuta una toa lettera de dì xxviiii del passato per la quale ne scrive che anche non sei entrato dentro da Parma, como per più nostre te havemo commesso, allegando certe scuse frivole con dire che li officiali del magnifico Rollando Palavicino non volono farti respondere a dentro, et cetera. Al che respondendoti, ti dicimo che non possiamo fare che non se maravigliamo et dogliamo grandemente de te che fin a mò non habii exequito la volontate nostra et credevamo nui che hormai è uno mese che tu gli fossi intrato; ma queste sonno pur de quelle che dicimo nui, et non convenne che tu facci tale scusa, perché nui siamo certificati dal cancellero del prefato Rolando, quali è qui, che li homini sonno voluti accordarsi con el tuo cancellero et che non hai voluto aceptare che quanto (a) habii facto appiacere, volemo lo pensi, (b) pur como si voglia.
De novo te replecamo che subito exequisti quanto per l'altre nostre te havemo commesso, facendo per modo che più non ti habbiamo a renovare nostre lettere. Alla parte de Iacomo Orsino, dicimo como lui non è qui et credimo sia venuto in là. Data Mediolani, die ii februarii 1453.
Bonifacius.
Iohannes.

(a) Segue hai facto app depennato.
(b) Segue pur come sia la depennato.