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1356. Francesco Sforza a Giovanni Anguissola 1453 febbraio 3 Milano.

Francesco Sforza denuncia a Giovanni Anguissola il rifiuto dei suoi uomini, nonostante gli ordini, di dare alloggio ad Angelello da Lavello e vuole che imponga loro di fare quanto è stato intimato.

Comiti Iohanni de Angusciolis.
Per un'altra nostra ne havemo scricto che dovesseno ordenare alli homini (a) nostri, alli quali tocha allozare Angelello de Lavello, gli facessero il debito suo, da poi havemo havuto lettera dal dicto Angnelello che non gli è remedio vogliano fare il debito suo; el che non ha facto veruno nostro subdito, perché tucti, etiam quilli che sonno mezi desfacti per le guerre, hanno facto il debito suo. Dela qual cosa per certo ne maravigliamo et non possimo pensare donde proceda che l'homini vostri siano più renitenti deli altri. Pertanto ve decimo et stringimo che, visis presentibus, diate tale ordene a l'homini vostri che al dicto Angelello, dal dì gli fo ordenato che dovessero logiare sino al presente et etiam per l'avenire, faciano il debito suo per la rata soa, in modo che de questo non habiamo più assentire lamenta alchuna. Data Mediolani, die iii februarii 1453.
Marchus.
Cichus.

(a) Segue de stare depennato.