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1364. Francesco Sforza al podestà di Piacenza 1453 febbraio 6 Milano.

Francesco Sforza ordina al podestà di Piacenza di indagare se Francesco Datri, detenuto per spaccio di moneta falsa, facesse ciò, come sostiene, senza malizia e nel riceverle e nello spenderle. Se quanto sostenuto fosse vero lo si liberi; in caso contrario lo si condanni.

[ 337r] Potestati Placentie.
Sentimo havite sostenuto Francisco Datri, nostro cittadino di quella città, per imputatione allui facta di moneta falza. Et perché lui ne ha facto dire che non è in colpa, né dolo, anzi che hebbe dicta moneta dal magnifico Rotlando et la recevì como moneta bona et iusta et che similiter l'à spesa senza malitia credendo purch'ella fosse bona, espendevele, excusandose non haver mancato per propria malitia né in retenerla, né in spenderla, volemo et ne commectiamo che ve debiate informare diligenter se dicto Francesco ha facto questo scienter et dolose et participato in tale falsità. Et trovandolo in dolo volimo glie fazate raxone et procediate contro di lui secondo el merito del fallo; et quanto trovassivo aliter et che più tosto fosse proceduto in questo per non saper, come lui allega, che per malicia, volimo che lo liberate et gli revocate ogni novità gli fosse facta per questa cagione. Mediolani, die vi februarii 1453.
Ser Iacobus.
Cichus.