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137. Francesco Sforza al commissario e al podestà di Parma 1452 gennaio 24 Milano.

Francesco Sforza ordina al commissario e al podestà di Parma di informarsi dal vescovo e dagli altri prelati a chi spetta giuridicamente l'elezione e conferma del rettore e ministro dell'ospedale di San Lazzaro e quale consuetudine fu osservata nel passato in caso di loro vacanza e chi ne ha la giurisdizione. Indaghino poi sui comportamenti di Veltro della Latta, che ne fu rettore, e sulla massarizia fattane dei beni dell'ospedale. Vuole poi che indaghino sul comportamento di Giovanni da Fermo, inviato quale economo dei benefici di detto Veltro, e di tutto lo informino.

[ 35v] Commissario et potestati Parme.
Per certi bon respecti volimo, et cussì vi committiamo che subito, secretamente et cautamente, debiati havere bona et vera informatione dal reverendissimo misser lo Vescovo lì et dalli altri prelati di quella nostra cità, etiam da private persone, como vi parerà meglio, ad chi specta iuridicamente et debitamente ad elegere, confirmare et constituire el rectore et ministro in l'Hospitale de Sancto Lazaro de Parma quale teneva don Veltro della Lacta, et la consuetudine che se soleva observare li tempi passati, quando accadeva vachare dicto Hospitale, et chi li ha iurisditione; ceterum di portamenti del dicto don Veltro et della massaritia ha facto di beni d'esso hospitale, perché nuy habiamo informatione che l'ha fraudato et convertito in suo uso dicti beni, o grande parte d'essi, et quanto verisimilmente ne ha potuto tenere in sè. Denique como s'è portato et porta don Iohanne da Fermo, quale havimo mandato lì per iconimo di beneficii del prefato don Veltro, ad conservare quelli beni. Le quale informatione havute dilligentemente, como habiamo dicto, subito mandatine in scripto insieme cum lo apparere vostro sopra ciò. Data Mediolani, die xxiiii ianuarii 1452.
Cichus (a).

(a) Segue Benedicto de Curte capitaneo citadelle Placentie depennato.