Registro n. 14 precedente | 139 di 1952 | successivo

139. Francesco Sforza al referendario e al guardiano del carcere di Parma. 1452 gennaio 28 Lodi.

Francesco Sforza scrive al referendario e al guardiano del carcere di Parma e, pur compiacendosi con il referendario per aver imprigionato Biasiono Spongata, castellano della rocca di Cusalegio, vuole che sia subito liberato senza alcun pagamento per il tempo che è stato in prigione così che possa andare da lui, presentandosi da Cicco, o in caso contrario vada per i suoi affari.

[ 36v] Referendario et guardiano carceris civitatis Parme.
Havimo recevuto la littera de ti, referendario, per la quale ne scrivi de quello Biasiono Spongata, hactenus castellano della rocha nostra de Cusalegio, el quale hay preso et conducto ad Parma et posto nella prexone. Como te habiamo scripto, te dicimo ch'el piace quanto hay facto et comendiamo la dilligentia tua, nientedemeno nuy siamo contenti et volimo sia liberato, siché subito, havuta questa, lo fareti liberare et mettere in sua libertà che possa vinire qui da nuy. Et ad questo non fati veruna exceptione, et per vostra chiareza havemo soctoscripta la presente de nostra propria mano. Ve caricamo ben provediati che al dicto Biaxino per quello tempo è stato nella prexone non paghi niente, o saltem habia mancho spesa possibile, che ne sarà molto grato ad luy.
Ordinareti venga da nuy et se consegni ad Cecho, nostro secretario. Data Mediolani, die xxviii ianuarii 1452. Overo vada ad casa sua ad fare li facti soy perché, non volendo vinir qui, non ne curamo el venga. Data, ut supra.
Franciscus Sfortia manu propria subscripsit.
Cichus.