Registro n. 14 precedente | 1397 di 1952 | successivo

1397. Francesco Sforza al referendario di Piacenza 1453 febbraio 10 Milano.

Francesco Sforza comunica al referendario di Piacenza che, non essendo Teseo in grado di raccogliere i denari per gli alloggi e le tasse dei soldati, vuole che per soddisfare Francesco, si accordi con lui per riscuotere il dovuto, tenendo i denari presso di sè in modo da poterli fare avere al duca prontamente; poi manderà al cancelliere Francesco di ser Antonio un elenco di quanto si dovrà avere da dette tasse, in conformità di quanto Teseo gli dirà. Lo Sforza gli ordina infine di costringere al pagamento, in giorni di mercato e no, tutti i debitori segnalatigli da Teseo, conscio della importanza che ciò ha.

Referendario Placentie.
Teseo, nostro cancellero, ne dice che, per le occupatione de quelli allozamenti et taxe de soldati, non pò sì presto, come è nostra intentione, scotere et recevere tucti li denari delle taxe che spectano ad noi che sonno in diversi partiti. Pertanto, per più expedictione del Francisco nostro, volemo che te debii intendere con lui et che piglii carigho de scoder quella parte de debitori, zentilhomini et altre spetial persone, che lui te dirà, et recevere tucti li denari che lui te farà asignare et tenerli apparechiati, siché, quando mandaremo per essi, possiamo haverli, et quando Theseo haverà ordinato quello ha in commissione da nui, mandirai in mano de Francisco de ser Antonio, nostro cancellero, una lista de quanto montarà quello deveno havere de dicte taxe secondo dicto Theseo te dirà, et questi denari siamo contenti ricevi ti in tua mano, overo chi te ordinarà lui.
Ceterum volemo, et cossì te conmectemo, che debii fare astringere, de dì de mercato et de ogni altro dì, tucti li debitori de taxe, che Thiseo te dirà, avisandote che non volemo che li nostri soldati vadano in piedezando per le hostarie, né intendemo che incanti de datii habiano ad impedire acquesto facto, et da ti debie considerare quanto ne debia esser molesto ogni impedimento et turbatione che impedischa lo spazamento de soldati, maxime actenta la condictione de loro stantie dove al presente si ritrovano. Mediolani, x februarii 1453.
Cichus.