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1407. Francesco Sforza al milite Ianocio Pitti (1453 febbraio 20 Milano).

Francesco Sforza scrive a Ianocio Pitti di aver fatta a Boccaccino Alamanni l'assignazione dovutagli per drappi e velluti acquistati per lui. Avrà presto, come gli confermerà anche Andrea, figlio di Boccaccino, il pagamento del suo credito.

Spectabili et generoso militi amico nostro carissimo domino Ianocio de Pittis.
Habiamo infino a mò differito respondere alle vostre lettere quale ne havete scricto circha el fatto delli drappi et velluti quali havete dato al Bocchacino Allamanni in nostro nome, per li quali ne rechedevate el dovere et satisfatione vostra. Pur aspectandoni de respondervi con effecto, hora mò respondendovi, ve dicimo che habiamo facto al dicto Boccacino le debite assignatione de tucto quello ch'el ne ha dato cussì per voi, come per cadun'altro in opportuna et valida forma, ita che presto ne conseguirà la debita satisfatione, como più largamente siamo certi intendereti da Andrea, figliolo de esso Bocchacino, quale del tucto è venuto pienamente informato in quelle parte. Per la qual cosa havete a remanere contento et di bona voglia et, possendo nui cosa per voi che ve sia grata et a piacere, vogliatime rechiedere domesticamente, perché non altramente farimo per voi che faressimo per proprio patre et fratello et vero amico. Mediolani, die ut supra.
Bonifacius.
Cichus.