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1412. Francesco Sforza al milite e dottore in legge Sceva de Curte, consigliere e oratore ducale presso il doge di Genova 1453 febbraio 21 Milano

Francesco Sforza vuole che Sceva de Curte, oratore a Genova, informato delle risposte del doge e di Bartolomeo da Levante circa i denari, la guerra, il Monferrato e Savona e a conoscenza del pensiero del duca, insieme con Bartolomeo usino ogni espediente per ottenere dal doge quanto richiesto dal duca. Quanto a Savona, assicuri il doge che le genti che richiede, comprese quelle che il duca ha nell'Alessandrino, sono a sua disposizione.

[ 347v] Spectabili militi ac legum doctori dilecto nostro domino Sceve de Curte, consiliario et oratori nostro a illustri domino duce Ianue.
Havemo recevuta lettera da l'illustre signore duxe et de domino Bartolomeo da Levante, responsive acquanto li comectessimo circh'al facto delli denari et della guerra, et de Monferrato et de (a) Savona, et perché de tucto sete instructo della mente nostra et de quanto accade, pertanto vogliate essere con lo prelibato illustre messer lo duxe et vogliate instare et talmente operare cum la signoria soa che habbiate celere et votiva expedictione, como speramo in la signoria soa che farà, et voi una cum lo prefato messer Bartolomeo usati ogni diligentia expediente che riportati l'effecto de quanto ve habbiamo conmesso, et vediati de expedire tucto prestissimo, como sapete rechiede il bisogno nostro. Al facto de Savona, potete dire et chiarire al prefato illustre domino lo duxe che, e de quelle gente, che la signoria soa dimanda, et de tucte le altre che havemo dal canto de là in Alesandrina, la signoria soa se ne poterà valere et adiutare, et che sonno al suo comando et ad soa requisitione et obbedientia, quanto sonno alla persona nostra, perché cussì hanno in comissione da noi. Mediolani, die xxi februarii 1453.
Ser Iohannes.
Cichus.

(a) Segue Savova depennato.