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1429. Francesco Sforza a Bernardo de Medici 1453 febbraio 25 Milano.

Francesco Sforza conferma a Bernardo de Medici di aver inteso quanto fatto con Sigismondo per le copie delle lettere indirizzate ai Dieci della Balia e a Cosimo. Su quanto proposto, e cioè che o Sigismondo rimanga lì a far guerra; o vada in Toscana con le sue genti e senza carriaggi per unirsi agli altri; o ritorni in aprile con le sue genti, suggerendo a sua volta una quarta via, cioè che Sigismondo vada, occorrendo, dal duca, gli dicano se vi andrà. Diotisalvi e Bernardo si trovano ancora da lui e farà loro leggere le lettere in modo che, alla loro partenza, se ne andranno informati sia dei fatti di Tiberto, come di ogni altra cosa.

[ 351r] Spectabili amico nostro carissimo Bernardo de Medicis.
Havemo recevute vostre lettere, date ad Cesena a dì xxv del presente et havemo inteso quanto haveti exequito cum lo signore messer Sigismondo per le copie delle lettere drizate alli magnifici signori Dece et al magnifico Cosimo, quale ne havete mandate; dicemo che ne piace et simo contenti de quanto haveti facto et exequito. Et bemchè nui habiamo mandato là in nome nostro Francisco Zentile, niente de mino lui ha a seguire li parere et deliberatione vostre et conformarsi alle vostre conclusione, pur alla parte delli tre parti raxionate, zoè, o ch'el signore domino Sigismondo resti nello paese a fare guerra cum le sue terre et forteze et cum delle gente vostre, o che de presenti se transferischa in Toschana con le sue gente utile e senza cariagi a mecterse cum l'altre gente inseme, o che la signoria soa con tucte le sue gente si ritorne, acquesto aprile, dellà a stare in campo, et cetera, li quali partiti e quanto havereti praticato et concluso ne piace et conmendiamo et laudamo quanto haveti facto. Ma ne pare che li bisognaria essere el quarto partito, zoè, bisognandone qua cum le gente soe, haressimo caro ce ne advisati et chiari da voi se lui gli virrà. Avisandove che Bernardo et Detesalvi non sonno ancora partiti et haremoli facte leggere dicte nostre lettere, ma domatina partiranno de qua informatissimi de quanto bisogna, tanto delli facti de domino Tiberto, quanto de ogni altra occurrentia de qua, siché intenderite il tucto per modo restarete contento. Mediolani, die xxv februarii 1453.
Ser Iohannes.
Cichus.