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1432. Francesco Sforza a Bosio Sforza 1453 febbraio 24 Milano.

Francesco Sforza si lamenta con Bosio per il comportamento tenuto con i cittadini di Parma che gli imputano di non avere con loro alcun rapporto per acquistare credito e benevolenza.

Domino Bosio Sfortie.
Como tu sai, nui te dessimo caricho che tu dovessi andare a stare cum li cavalli utili dentro dalla città de Parma et stanciar lì, et tu ce sei andato cum sì poca reputatione che non porria esser manco che tu sii venuto lì in modo che appena se sa per li cittadini che li stiano cavalli, perché non sonno stati veduti, perché tu gli dovevi andare in modo che te havesti facto più honore et più reputatione che non hai facto. Et più, secondo ne è stato referito, stai sì alieno et remesso, che non usi, né pratiche et conversi cum citadini che, siando ti nostro fratello, como sei, [ 352r] te doveresti ingegnare de havere pratica et conversatione et benevolenza de cadauno, usando cum li zentilhomini et homini da bene della città, como fanno quilli che vogliano acquistar credito et benivolentia, che de tale toi portamenti ne maravigliamo et rencressie assai che ti stesso daghi sì pocha reputatione. Mediolani, die xxiiii februarii 1453.
Ser Iohannes.
Cichus.