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1433. Francesco Sforza a Diotesalvi Neri 1453 febbraio 24 Milano.

Francesco Sforza vuole che Diotesalvi Neri ascolti quanto Giovanni da Tolentino, suo genero, gli dirà e circa la sua volontà di andare in Toscana gli ricordi la posizione in merito a ciò di Firenze.

Deotesalvio Neri.
Perché sapeti le domande ne ha facte misser Iohanni da Tolentino cum quanti farnetichi se governa, però ve pregamo che nello passar vostro vogliati, como da voi, parlare cum lui, mostrando sapere da noi le domande soe et vogliati assignarli quelle raxone gli sonno, chè non è el tempo al presente darce questo carico et molestia, maxime siando lui nostro genero, como è, che doveria obviare alli altri, quale volesseno farci tale domande. Il perché vogliate trargli questi farnetichi della testa et che non ce daga altra molestia de questi a rencressimenti de spesa et conducta, ma ch'el ne adiuti questa state ad vincere, perché del bene gli sarrà ne haverà la soa parte. Del suo andare in Toscana cum la soa conducta, voi lo possite chiarire che la signoria de Firenza non ha voluto gli mandiamo nisiuno conductieri de quilli sonno stati altre volte là, et più oltra lo porriti hedificare et confortare ad fare bene et stare contento et cetera, advisandone de quanto haverite facto con lui. Non dicimo altro perché sapereti meglio fare che nui non saperessimo dire. Mediolani, die xxiiii februarii 1453.
Ser Iohannes.
Cichus.