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1434. Francesco Sforza al podestà di Castel San Giovanni 1453 febbraio 17 Milano.

Francesco Sforza, aderendo alla richiesta di Macario Crastono che, per aver dato l'anno scorso garanzia alla Camera ducale quale compagno di Alberto Ardizone, incantatore del dazio del pane, vino e carne a Fiorenzuola, è stato costretto dal referendario di Piacenzaa pagare lire clxxx per quel che toccava all'incantatore, oltre gli interessi, ordina al podestà di Castel San Giovanni che a Macario si assegnino beni dell'incantatore fino al ricupero di quanto versato.

[ 352v] Potestati castri Sancti Iohannis.
Ne ha facto fare querela Machario Crastono, nostro cictadino de Piagenza, che si como sigurtà verso la Camera nostra et compagno de Alberto Ardizono, incantatore del datio de pane, vino et carne dela nostra terra de Fiorenzola dell'anno proximo passato, per la fuga facta de presone per esso incantatore, quale era destinuto per casone del debito del dicto datio, è stato astretto per lo referendario nostro della dicta città a pagare, et ha pagato alla prefata Camera lire clxxx imperiali per la parte che tocha al dicto incantatore (a) del predicto datio, ultra lire xx quale dice havere supportato per spese et interesse facte per questa caxione, secondo siamo informati qui dal nostro thesorero della dicta città, supplicandone che vogliamo provedere ch'el sia satisfacto et relevato indenne delli beni del dicto incantatore, quali ello ha lì, poi che cum la persona ha data loco et fugito. Il perché, essendo dicta rechesta digna et iusta, però che più ragionevol cosa e(s)t ch'el principale porti la pena che la sicurtade, ve conmectimo et volimo che al dicto Machario vogliate assignare et far dare in pagamento tanto delli beni del predicto incantatore che assenda la integra satisfactione delle antedicte livere cc imperiali, facendoli dare contra de quelli ogni dritto, actione et ypotheca, quale haverente et potrebbe havere la Camera nostra liberamente, rimosta ogni exceptione, et circha ciò prestandogli ogni aiuto, favore et consiglio richederà, in modo ch'el vengha esser satisfacto, como è debita cosa. Mediolani, xvii februarii 1453.
Antonius et Bartolomeus.
Cichus.

(a) Segue quale era destenuto depennato.