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1436. Francesco Sforza a Guidone, a Ottobono,e a Filippo Terzi de Sissa 1453 febbraio 25 Milano

Francesco Sforza ribadisce a Guido, a Ottobono e a Filippo Terzi de Sissa di restituire a Giacomo Grandi, segretario del Camerlengo, il beneficio assegnatoli e da loro occupato di San Nicola in Santa Maria de Sissa, nonostante ledisposizioni ducali.

Spectabilis viris comiti Guidoni et Octobono ac Filippo de Tertiis de Sissa, dilectis nostris.
Non vorriamo tanto replicare una cosa con voi, ma voriamo essere exauditi et intesi quando ve scrivemo, maxime per cosa honesta et raxionevole. Messer Iacomo di Grandi, nostro Parmesiano, secretario de reverendissimo monsignore camborlengo, ancora s'è lamentato et doluto con nui che per voi et per li vostri gli fu occupato il benefitio de Sancto Nicolao in Sancta Maria de Sissa del qual è stato spogliato de facto, essendone lui altra volta alla quieta et pacifica possessione con iuridico titulo; del che ha le autentiche bolle, et che le nostre lettere quale ve scrissimo a dì passati in suo favore non hanno facto alchuno fructo, imo lui n'è più excluso de prima et iniuriato ad torto. Dela qual cosa non possiamo se non maravigliare et dolere perché, havendo voi inteso la instantia ve habiamo facto per altre nostre lettere et considerato che la raxone è per esso domino Iacomo, como ad nui pare che sia, doveresti horamai haverli provisto de non darce nova materia de replicare più. Pertanto de novo ve confortiamo, caricamo et stringemo quanto più possiamo che vogliate restituire, o fare restituire, esso domino Iacomo alla possessione del suo beneficio et restituirlo nel grado dove era quando de facto ne fu spogliato, et non vogliate voi essere quilli che occupate la raxone d'altri né se possite lamentare de voi che li fazate iniuria. S'el fareti, come credemo, ne compiacerete grandemente, donde altramente l'hariamo molesto et non comportariamo ch'el dicto domino Iacomo fosse oppresso ad torto; siché iterum ve ne stringimo ad provederli che nui non habiamo più rechiamo. Data Mediolani, xxv februarii 1453.
Christoforus.
Cichus.