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1438. Francesco Sforza al familiare Gandolfo da Bologna 1453 febbraio 25 Milano

Francesco Sforza ricorda a Gandolfo da Bologna di avergli ordinato di far risacire Guglielmo Pigo dei quattordici porci che gli erano stati rubati. Inteso che gli autori del furto, risarciti solo in parte gli animali, si ritengono assolti, il duca intima a Gandolfo di far retribuire interamente il derubato.

Nobili familiari nostro dilecto Gamdulfo de Bononia.
Per l'altre nostre te scrissimo como alchuni homini d'arme, el nome delli quali te mandassimo in scripto, haveano rubato ad uno chiamato Guielmo Pigho porci xiiii conmictendoti che facessi pagare dicti porci; et non l'hai facto, secondo che havemo inteso dal dicto povero homo. Bem habbiamo inteso che essi homini d'arme ne hanno voluto pagare sei, percazando che fossero liberati del resto. Et perché ad nui spiace molto che li nostri subditi siano rubbati per volerli poi tirare appatti, ti conmandiamo che astrengi dicti homini d'arme a pagare integramente dicti porci, siché più non sentiamo lamenta. Mediolani, die xxv februarii 1453.
Bonifacius.
Cichus.