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1441. Francesco Sforza a Boccaccino 1453 febbraio 28 Milano

Francesco Sforza, saputo da Nicodemo che i Dieci risolveranno la faccenda dei Catalani, trattenuti e onerati di tremila ducati di garanzia, si rivolge a Boccaccino perorando un suo intervento sul caso di cui ha parlato anche con Bernardo e Diotesalvi, ambasciatori di quella comunità. Le stesse cose sono state scritte a Cosimo, a Bernardo e a Diotesalvi.

[ 354v] Boccacino.
Nicodemo, nostro secretario, in questa soa venuta da nui ne ha dicto per parte de quilli magnifici signori che de presenti spazaranno il facto de quilli zentil homini Catalani, quali furono distinuti et dedino securtà de tre millia ducati; la qual cosa havemo inteso molto volontiere. Et perché ne parlassemo in questi dì largamente con domino Bernardo et Deotesalvi, ambassiatori de quella excelsa comunità, et de presenti veneno lì per questa casone, de novo ve recomandiamo questo facto et ve confortiamo et carricamo, quanto sapemo et possemo, vogliate servare ogni modo et via expediente aciochè la securtà data per essi Catalani et ogni altra novità facta contra de loro sia revocata et restituiti liberamente tucti li soi beni et non siano menati più in longo per questa casone, de che ne farite grandissimo piacere et contentamento. Data Mediolani, die ultimo februarii 1453.
Irius.
Cichus.
In simili forma scriptum fuit magnifico Cosimo.
In simili forma scriptum fuit domino Bernardo et Deotesalvio.