Registro n. 14 precedente | 1462 di 1952 | successivo

1462. Francesco Sforza al vicario vescovile di Piacenza (1453 marzo 5 Milano).

Francesco Sforza chiede al vicario vescovile di Piacenza di intervenire presso le monache di Santa Maria della Neve di Piacenza perché sollevino dall'affitto e dalla garanzia del fu padre Giacomazzo da Salerno per la possessione che aveva da dette monache, perché il figlio è incapace di amministrare detta possessione.

[ 359r] Vicario (a) domini episcopi Placentie.
La bona memoria del spectabile quondam domino Iacomazo teneva a ficto una possessione delle monache de Sancta Maria della Neve de Piasenza, et per lo pagamento del dicto ficto, come intendiamo, gli dede certa sicurtà. Et perch'el figliolo del dicto quondam domino Iacomazo è zovene et non apto a governare possessione et gli saria gram disconzo a consumare el tempo dietro alla dicta possessione, maxime non havendone d'altre in quelle parte, haveriamo a caro ch'el dicto figliolo et essa securtà fosse relevata dal dicto ficto. Però ve confortiamo, caricamo et strengimo ve piaza operare con le prefate monache che siano contente retorre in loro la dicta possessione cum relevatione deli dicti figliolo et securtà, dela qual cosa ne farite grande appiacere et contentamento, et parene che le dicte monache ne possano comodamente compiacere in questo, perché haveranno (b) el modo de fictarla ad altri. Mediolani, ut supra.
Cichus.

(a) Nella v di Vicario è disegnato un volto.
(b) ranno di haveranno in interlinea su vano depennato.