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1497. Francesco Sforza al podestà di Piacenza 1453 marzo 13 Milano.

Francesco Sforza, perché Niccolò de Arcelli, suocero di Giorgio da Bergamo già cancelliere di Bartolomeo Colleoni e suo debitore, constatato che il capitale di Giorgio è insufficiente a saldare il debito, ordina al podestà di Piacenza di arrestare Niccolò fino a che non avrà consegnato a persona del podestà denari e cose che ha presso di sè, come risulta dalla lista che gli allega.

Potestati Placentie.
Perché Nicolò d'Arcelli, quale fo socero de Giorgio da Bergamo, che fo cancellero del magnifico Bartolomeo Collione, era venuto qua per convenirse cum esso magnifico Bartolomeo et è partito senza conventione alcuna, et intendendo nui che esso Giorgio se trova esser debitore del prefato magnifico Bartolomeo de assai più che non è il capitale che ha lassato nelle mani d'esso Nicolò d'Arcelli, volemo, et cossì ve conmectiamo, per quanto havete cara la gratia nostra, che subito, senza dimora alchuna, debiate destinire et mectere in prexone esso Nicolò d'Arcelli fin attanto ch'el habia consignato nelle mano de cui ve parirà che sia persona idonea sufficiente tucti quelli denari et robba che ha presso sì, et como vederite per una lista quale ve fazamo mandar per Bartolomeo, vostro fiolo. Data Mediolani, xiii marcii 1453.
Bonifacius.
Iohannes.