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1501. Francesco Sforza a Gandolfo da Bologna (1453 marzo 9) Milano.

Francesco Sforza, intendendo gli uomini di Gabbiano essere pagati dei cinquantacinque carri di fieno dati a Cristoforo Torelli e a Bernabò Sanseverino, ordina a Gandolfo di Bologna di trattenere delle tasse dovute a Cristoforo lire quattro per ogni carro a lui dato, come gli risulterà dalle lettere del conte o dai suoi messi oppure dagli uomini di Gabbiano. In simile forma si è scritto a Teseo da Spoleto per la quota spettante a Bernabò Sanseverino.

Gandulfo de Bononia.
Li homini nostri da Gabiano hanno dato al magnifico conte Cristoforo Torello et ad Barnabò da Sanseverino carre cinquantacinque de feno, el quale mò ne hanno rechiesto glilo fazamo pagare, per la qual cosa, parendo ad nui raxionevole che siano pagati, ti conmectiamo et volimo che delli denari delle taxe che tochano ad esso conte Cristofano debii pagare alli dicti homini el dicto feno a raxione de lire quactro per carro per quella quantità solamente che dicto conte Cristofaro ha havuto, dela quale sarai chiarito, o per sue lettere, o per sue messi, overo per li dicti homini da Gabiano, li quali subito expedirai senza veruna dilactione de tempo. Mediolani, ut supra.
Bonifacius.
Cichus.
In simili forma scriptum fuit Teseo de Spoleto pro rata partis tangentis magnifico Barnabovo de Sancto Severino, mutatis mutandis.