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1513. Francesco Sforza a Scaramuza de Bastano e a Chirichino di Monte Olmo. (1453 marzo 16 Milano).

Francesco Sforza rimprovera Scaramuza e Chirichino la cattura degli uomini catturati, pur muniti del salvacondotto di Oldrado, avvenuta in spregio delle lettere ducali, e della liberazione avvenuta dietro pagamento di cento ducati, dando motivo a quelli di Correggio di trattenere uomini e bestiame sotto il loro salvacondotto con un danno di oltre ottocento ducati. Impone loro la riconsegna della taglia, ammonendoli che se non lo faranno, provvederà a farla restituire a loro scapito.

Scaramucie de Bastano et Chirichino de Monte Ulmi.
Nui ve habiamo opportunamente scripto per altre nostre per la liberatione di certi homini quali havete presi socto salveconducto di meser Oldrà, et non havete apprezate nostre lettere, anci havete scossi cento ducati dicti homini; de che ne succede che quelli da Correzo hanno socto el loro salvoconducto presi tanti homini delli nostri et bestiame che monta più di octocento ducati, de che ne maravigliamo et dolemo de voi grandemente che debiate servare tali modi, havendo sì poco rispecto a l'honore nostro et del dicto meser Oldrà. Pertanto vogliate, recevuta questa, restituire dicti cento ducati senza altra replicatione et exceptione, avisandove se non lo farete, per questa provederimo nui in forma che saranno restituiti dicti denari et forsi con vostro danno, et acorgeritive havere facto male ad non obedire. Ex Mediolano, ut supra.
Cichus.