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1526. Francesco Sforza a Stefano da San Vitale (1453 marzo 21) Cremona.

Francesco Sforza, vista la querela fatta da frate Marvello dei marchesi da Varano de Pallavicino, cavaliere gerosolomitano dell'ordine di San Giovanni, ordina a Stefano di San Vitale di mettere il supplicante nelle condizioni in cui era prima dell'arrivo di Urbano, e di far conoscere la controversia, inteso che detta commendaria è parte di un'altra di Parma, concessa ad altri.

Comiti Stefano de Sancto Vitali.
Havemo ricevuta grave querela da messer frate Marvello di marchesi da Varano de Palevicino, cavaliero ierosolomitano del'Ordine de San Iohanne, secondo che per la suplicatione sua, quale te mandiamo inclusa, la te potrai comprendere. Et [ 373v] perché non intendimo fare iniuria ad veruno, pertanto siamo contenti et volimo remectiate lo dicto supplicante in li primi termini nele quali era prima ch'el dicto Urbano ce venesse, volendo exinde fare congnoscere questa controversia per la via della iustitia perché havemo inteso che questa commendaria è membro di un'altra conmendaria de Parma, dela quale n' è facta concessione ad altre. Ex Cremona, ut supra.
Cichus.