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1529. Francesco Sforza a Oldrado. 1453 marzo 24 Cremona.

Francesco Sforza scrive a Oldrado in merito alla vertenza tra Attanasio de Ferrari e Giacomo Zabbolo a causa della morte di Giovanni Zabbolo; avuta certezza della innocenza di Attanasio, gradirebbe che Attanasio potesse far ritorno a casa e chiede a Oldrado di intercedere in proposito presso Giacomo, sicuro ormai che, certo che lui e i suoi parenti si comporteranno in modo che ne sarà contento.

[ 374r] Domino Oldrado.
Dilecte noster, ne recordiamo altre volte havervi scripto che, dexiderando nui che fra li nobili cittadini nostri, Attanaso de Ferrari et Iacomo (a) Zabbolo, seguesse unione et bona pace remectendo da canto (b) ogni odio, rancore, malevolentia et dubita che fusse in la mente del dicto Iacomo per rispecto alla morte del quondam Zohan Zabbolo, voi vi adoperasti cum lo dicto Iacomo ch'el volesse venire a bona pace cum esso Attanaso ad ciò che podesse liberamente repatriare; et non siando circa ciò per lo nostro scrivere seguito altro fin qui, et havendo nui havuto chiara informatione che esso Attanaso è inocente dela morte di esso Zohan Zabolo, et de tal caso ne ha ricevuto et riceve dispiacere assai, haveressimo pur a caro che, con bone amore del dicto Iacomo, esso Attanaso podesse venire accasa soa. Il perché ve confortiamo, carricamo et stringemo che con el dicto Iacomo vogliate usare ogni opera et suasione sì ch'el se voglia contentare de humiliarse verso de esso Attanaso et deponere zoso ogni odi et malevolentia che li portasse, perché ve rendimo certi che el dicto Attanaso dal canto suo se deportarà talmente, con lui et tucti li altri soi parenti, che meritamente haverà caxone di lui restare bem contento. Et sopra ciò ne scrivemo per nostre al dicto Iacomo, confortandolo acquesto medisimo. Data Cremone, xxiiii martii 1453.
Iohannes.

(a) Segue Zapp depennato.
(b) Segue nrg depennato.