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1531. Francesco Sforza a Giovanni dela Latta, milite e cittadino parmense. (1453 marzo 24) Cremona.

Francesco Sforza scrive a Giovanni dela Latta, di Parma di convincere Giacomo Zabolo a rappacificarsi con Attanasio di Ferrari, non colpevole della morte di Giovanni Zabolo e possa così rimpatriare. In simile forma si è scritto al parmense Cervatto Bergonzio.

Egregio viro domino Iohanni de Lalacta, militi et civi nostro Parmensi dilecto.
Perché intendimo che pur ormai Iacomo Zabolo ha havuto certeza che della morte de Zuhan Zabolo, Attanaso è inocente e senza veruna colpa et è quasi humiliato verso lui et chi el confortasse se redurrà a venire a bona pace et acordio cum lo dicto Attanaso, et havendo nui molto caro che fra loro seguisse bona amicitia, siché dicto Attanaso podesse liberamente repatriare, ve confortiamo et caricamo che vogliate confortare il dicto Iacomo appacificarse con esso Attanasio, rendendone certi che dal canto suo servirà tal vita et modi verso lui che debitamente haverà caxone restar contento, il quale accordio, quando seguesse, ad nui serrà molto caro. Data Cremone, ut supra.
Iohannes Antonius.
Iohannes.
In simili forma scriptum fuit nobili viro Cervatto Borgontio, civi Parmensi.