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154. Francesco Sforza a Cosimo de Medici 1452 febbraio 1 Milano.

Francesco Sforza scrive a Cosimo de Medici per perorare in Valle Nevole l'ufficio "de passagiero et providitore del laco novo" per Tommaso, fratello di Chierichino di Orzano; chiede di venire informato sulla decisione presa, perché Tommaso è da lui. Si è scritto in simile forma a Ugolino de Martelli di Firenze.

Cosmo de Medicis.
Per la grande dillitione et fede che continuamente ne ha portato et demostrato Clerichino de Orzano, quale è nutrito et alevato in casa vostra per fin da pueritia sua, li portiamo amore et lo amamo cordialmente et havimo caro ogni honore et bene suo et dela casa sua, como de qualunqua altro nostro subdito et affectionato ad nuy, et perché pur haveressimo nuy molto caro ogni comodità et honore che gli fosse facto per nostra contemplatione, havendone luy recordato che in la provintia de Valle de Nevola gli è uno officio de passagiero et providitore del laco novo, et recordandone che Thomaxo, suo fratello, volontieri exerceria dicto offitio et saperialo fare, considerando pur che sonno poveri citadini et che è bene acrescere et farli bene, [ 39v] pertanto confortamo et pregamo la vostra magnificentia che li piaqua, per nostra consideratione et amore, operarse de far dare el dicto officio ad esso Thomaxo acioché, mediante lo adiuto vostro, dicti fratelli possano aquistarse honore cum qualche commoditate, certificando la vostra magnificentia che nuy lo haverimo molto caro et accepto. Et podendo questa cosa haver loco, piaciavi advisarne, perché ve mandarimo delà dicto Thomaxo, quale de presenti se ritrova de qua, offerendose nuy apparechiati ad tucti li beneplaciti vostri.
Data Mediolani, die primo februarii 1452.
Cichus.
Scriptum fuit in simili forma mutatis mutandis Ugulino de Marthellis de Florentia.