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1554. Francesco Sforza a Gandolfo da Bologna 1453 marzo 24 Cremona

Francesco Sforza rimprovera Gandolfo da Bologna per avere aggravato Stefano di San Vitale, oltre ai cavalli del fratellastro Bosio, anche di quelli del fratello Alessandro senza autorizzazione ducale. Provveda che Stefano non abbia più cavalli di quello datigli per tassa.

Gandulfo de Bononia.
EI conte Stefano da San Vitale ne ha dicto che, ultra li cavalli de Boso, nostro fratello, gli hai dato per la rata soa della taxa ordinaria, gli hai giunti alchuni cavalli de quelli de Alexandro, nostro fratello, dela qual cosa lui se ne dole et nui si ni maravigliamo che fati questo senza nostra licentia, perché, se bem volissi fare servitio al prefato Alixandro de lozarii li cavalli, non lo d(e)i fare, né volimo ch'el fazi senza nostra saputa. Et poi dicemote che se Alexandro et altri si trovano havere aiuncti cavalli, bisogna habiano pacientia, perché nui gli possimo fare lozare, siché provedi ch'el dicto conte Stefano non habia più cavalli che quilli gli forono dati per la parte soa dela taxa ordinaria. Data Cremone, die xxiiii martii 1453.
Marchus.
Cichus.