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156. Francesco Sforza a Teseo da Spoleto. 1452 gennaio 1 Milano.

Francesco Sforza vuole che Teseo da Spoleto provveda che i compagni di Giacomazzo non siano trattati peggio degli altri per i carichi occorrenti, e procuri che a Giacomazzo sia corrisposta la tassa ordinata.

Thex(e)o de Spoleto.
Volendo provedere aIe querele, quale havimo da certi compagni de misser Iacomazo, a chi non sonno servate l'exemptione come ali altri, dicemo, in poche parole, debbi provedere che in li carichi occorenti li (a) dicti compagni siano tractati come li altri, et non siano im pezore conditione che li altri nostri homini d'armi. Et perch'el dicto misser Iacomazo se lamenta che gli sonno alcuni renitenti et dargli la tassa ordinata, volimo tengni quelli (b) modi che te pareno, aciò gli sia resposto della dicta taxa. Data Mediolani, die primo ianuarii (c) 1452.
Cichus.

(a) Segue carici depennato; charichi ochorenti ripetuto.
(b) quelli in interlinea.
(c) Così in A.