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1563. Francesco Sforza agli Anziani di Parma 1453 aprile 3 Milano.

Francesco Sforza sollecita gli Anziani di Parma che delle 2197 lire dovute da quella comunità per il carriaggio per il castello, diano 1499 a Donino da Parma e 698 a Guglielmo da Lignano e siano certi che i conti sono esatti perché sanno bene che quanto concordato con il loro ambasciatore è giusto e ragionevole.

Ancianis Parme.
Acquisti dì ve scrissimo che delle lire duomiliacentonovantasepte che quella comunità è debita per lo carezo del castel dovesti fare respondere a Donino da Parma lire millequactrocentonovantanove, videlicet lire 1499, item ad Guielmo da Lignano lire seicento e novantaotto, videlicet lire 698, et non lo havete facto, allegando che la raxone non fo bem fatta et che non monta tanto dicto carezo, che tucto è uno dilatare tempo che cede a grandissimo nostro discuntio perché la raxione, quale fo facta quando lo ambasiatore vostro fo qua da nui, sta bene et è iustitia. Pertanto vogliate, senza altra replicatione et tardità, fare respondere alli dicti Donino et Guielmo delle sopra dicte quantità, aciò se possano mectere in puncto, che non hanno tempo che gli avanze, et sapete quanto inporta al facto nostro el fare presto. Siché, rimossa ogni exceptione et tardità, vogliate expedire li sopra dicti, acioché senza tardità se possano provedere et ordinare de quanto li bisogna che tucto cede in nostro benefitio. Mediolani, iii aprilis 1453.
Ser Iohannes.
Cichus.