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1582. Francesco Sforza ad Antonello da Piacenza 1453 aprile 6 Milano.

Francesco Sforza, rammaricandosi con Antonello da Piacenza perché dissuade gli uomini dei suoi luoghi dal prendere il sale e dal pagare le tasse dei cavalli, gli ricorda dell'impiego che si fa dei denari del sale per pagare i soldati e della necessità di pagare le tasse dei cavalli.

Domino Antonello de Placentie.
Non possiamo fare che alquanto non se maravigliamo de te perché, ove li homini delli tuoi lochi, secondo intendiamo, sonno voluntarosi allevare et appagare il sale a lor taxato, pare che oste non lo fazano, et similmente che non satisfazano delle taxe delli cavalli a lor taxato; del che, invero, ne dolemo perché ne pare che, quando loro fossero renitenti, [ 386r] tu deveristi operare che fossero obbedienti omnino, considerato maxime che delli denari del dicto sale, como tu sai, ne facemo dare spazamento alle nostre gente d'arme che, quando non se rescotessero non lo poderissimo fare. Pertanto volimo provedi che dicti toi homini leveno et satisfazano integramente per lo dicto sale, usan(d)o in questo ogni tua diligentia, siché non possiamo dignamente dartine imputatione, et cossì ancora fazano el debito dele dicte taxe in forma che più non habiamo a replicarte che, quando bisognasse, certe l'haverissimo assay molesto. Data Mediolani, die vi aprilis 1453.
Bonifacius.