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159. Francesco Sforza al referendario, al tesoriere e ai deputati agli affari di Piacenza. 1452 gennaio 31 Milano.

Francesco Sforza scrive al referendario, al tesoriere e ai deputati agli affari di Piacenza di consentire che si prelevino 25 ducati dai dazi comunali per le occorrenze necessarie per onore e utilità della comunità, non comprendendo l'invio di ambasciatori quotidiani e altre cose. Vuole che a quanto detto nulla osti da parte del referendario e del tesoriere.

[ 40v] Referendario et thexaurario nec non deputatis negociis civitatis Placentie.
Volendo compiacervi de quanto ne haveti richesto, siamo contenti che per spese occurente necessarie, quale cedono in honore et utile de quella nostra comunità, non autem per spendere in ambassatori cotidiani né altre cose inutile, togliati ogni mese ducati vinticinque, sive 25, deli dinari deli datii pertinenti ad essa comunità. Et cussì volimo che tu, referendario et thexaurario, aquieschati a questa nostra voluntà, nonobstante alcuno ordine in contrario; et ad maiore declaratione dela voluntà nostra havimo soctoscripta la presente de nostra propria mano. Data Mediolani, die ultimo ianuarii 1452.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.