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1598. Francesco Sforza a Oldrado da Lampugnano 1453 aprile 11 Milano.

Francesco Sforza, perché Mario e Zilio, fratelli da Correggio, hanno chiesto, come ha già scritto a Bosio e a Oldrado Lampugnani che, risolvendosi le cose di Coreggio, si restituiscano le possessioni loro tolte loro da quelli da Correggio al tempo di Filippo Maria Visconti, ribadice a Oldrado la restituzione delle possessioni ad esclusione dei castelli.

Domino Oldrado de Lampugnano.
Perché, come per altre nostre lettere de dì octo de octobre proximo passato ve scripsemo, ad Bosso, nostro fratello, et a vuy, li nobili conte Mario et Zilio, fratelli da Corezo, ne hanno rechesto che, requistandosse et reducendosse a bon termini le cose de questi da Corezo, gli vogliamo fare restituire certe possessione, quale gli forono de facto tolte et occupate per li dicti da Corezo nel tempo dela bona memoria del'illustrissimo quondam principe duca di Milano, patre et socero nostro observantissimo, siamo contenti che, essendo come loro dicono, et reducendosse le cose de questi da Corezo a bono partito, gli siano restituite possessione tanto, et che li fatiati mettere alla possessione. Ma perché domandano anchora certe castelle [ 389v] (a) cum dicte possessione non ve dicemo de quelle, perché non sapiamo che cosa siano, intendiamo dele possessione solamente, et non de castelle, né de iuridicione de homini perché, havendone raxone, se porà poy vedere aconciamente et farasseli raxone. Data Mediolani, xi aprilis 1453.
Marchus.
Cichus.

(a) Segue Ma perché domandano anchora espunto.