Registro n. 14 precedente | 1599 di 1952 | successivo

1599. Francesco Sforza al conte Stefano di San Vitale 1453 aprile 11 Milano.

Francesco Sforza dice a Stefano da San Vitale di aver inteso quanto detto sulla vicenda tra Attanasio e gli Zabolli, di cui hanno già scritto Giovanni della Latta e Cervatto Bergonzo, auspicando che sia arrivi presto alla pace con Attanasio. Gli aggiunge di essere contrario alla proposta di un ritorno di Attanasio a Parma prima della conclusione della pace.

Comiti Stefano de Sancto Vitali.
Havimo recevuto vostra lettera, et inteso quanto ne havete scripto circa il facto di Attanaso cum quelli Zabboli; dela qual cosa ne hanno ancora scricto messer Zuhanne dela Lacta et Cervatto Bergonzo, cioé che Iacomo Zabbolo ha resposto che lui, li figlioli del quondam Zuhanne Zabolo, et suoi parenti haviano deliberato de scriverne de sua oppinione, overo mandare da nui. Dicemo che se costoro scriveranno o mandaranno da nui gli responderimo quello che ne parerà per far che habiano bona pace con lo dicto Attanaso, come è lo dexiderio nostro. Alla parte che dicete ve pareria se facesse dare sicurtà fra l'una parte et l'altra di non offendere, et che Attanaso retornasse a Parma, dicemo che questo non ne pare per modo alcuno, perché dove ch'el se cerca de mecterli pace, chi dovesse tenere questa via, che dicete, saria casone di mecterli molto mazore fuocho che non gli è, che ne sequiria grande scandalo ad quella nostra città et al stato nostro, siché per elegere la megliore parte, ne pare che Attanasio non ritorne apParma per alchuno modo finché non sia facta questa pace. Mediolani, xi aprilis 1453.
Persanctes.
Iohannes (a).

(a) Segue Cichus depennato.