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162. Francesco Sforza ad Angelo della Stufa a Firenze. 1452 febbraio 2 Milano

Francesco Sforza conferma ad Angelo della Stufa a Firenze l'arrivo, gradito, di suo cugino Andrea all'ufficio di Parma, come ha apprezzo che sia riuscita gradita a tutti l'andata di Sceva de Curte, auditore ducale, a Siena. Non si dispiace della apertura di una lettera di Diotesalvi con il consenso di Niccolò Arcimboldi. È soddisfatto che abbia trovate le cose di là in ottima forma e favorevoli a lui e conferma l'accordo di Taddeo, come pure il desiderio di essere informato sulle cose di là.

Angelo dela Sthufa, Florentie.
Respondendo ad una vostra de dì xviii del mese passato, novamente recevuta, de parte in parte vi dicimo che la vinuta de Andrea dela Sthufa, vostro cusino, al'offitio della cità nostra de Parma ne è molto piaciuta, sì per rispecto che è da bene et virtuoso et diportase bene et conoscimolo affectionato ad nuy et al stato nostro, sì etiamdio perché per la vostra lettera intendimo che ne haviti havuto vuy et tucta la casa vostra grande apiacere et contentamento; circha el che non se extendirimo più oltra, se non che havimo caro far cosa che ve piaqua, certificandovi che nuy per l'avinire se adaptarimo ad operarvi in li nostri servitii ancora vuy et demostrarvi cum effecti che vi amamo et portiamo singular affectione. Ala parte che la andata de domino Sceva da Corte, nostro auditore, a Sena sia stata grata a quelli magnifici signori duci et a quello populo, dicimo ne piace et non accade dir altro. Al'altra parte del remandare le nostre lettere al magnifico nostro compare Diotesalvi, dele quale ne scriviti esserne aperta una con consintimento de domino Nicolò Arcimboldo, vi dicimo che del'apprire d'essa lettera nuy ne remanimo contenti, perché se rendimo certi fo facto a bon fine et per ben fare, al che non accade dir altro. Alla parte che haviti trovate le cose di là in optima forma verso li favori nostri respondendo, dicimo ne siamo certi et ne remanemo intregamente satisfacti et farimo, secondo il ricordo vostro, sollicitare là secondo richiederà il bisongno; del qual vostro ricordo vi ne ringratiamo et commendiamo perché vediamo ve moveti per la imenssa (a) dilatione et amore vostro verso nuy. L'acordio de misser Thadeo ne piace molto et ne restiamo contenti; al che non achade dir altra risposta.
AI'ultima parte che ne scrivi [ 41v] haveristi caro intendere s'eI ne piace che le volte ne advisiati delle occorentie dellà, respondendo vi dicimo che, non solamente l'havirimo caro, ma l'haverimo gratissimo et acceptissimo; et cussì vi ne confortiamo et caricamo vogliati fare perché ve ne restarimo attenuti et benivoli et havirimo caro per l'avinire demostrarvi che haverimo havuto cari et accepti li avisi et recordi vostri, pregandovi che vi vogliati adoperare neli facti nostri segondo che vederiti bixognare, como siamo ben certi. Data Mediolani,die ii ianuarii 1452.
Cichus.

(a) imenssa corretto su universa.