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1621. Francesco Sforza a Gandolfo da Bologna 1453 aprile 13 Milano.

Francesco Sforza rimprovera Gandolfo da Bologna per la mancata riscossione dei denari delle tasse necessarie alle genti d'armi. Se poi non avesse voluto o saputo come fare per tali riscossioni, non aveva che da dirlo perché avrebbe mandato un altro. In simile forma si è scritto alle persone in elenco.

Gandulfo de Bononia.
Credemo che tu sapii como nui havemo assignato li denari dele taxe alle nostre gente d'arme aciochè se ne possano adiutare in li soi bisogni, le quale havimo tanto solicitato che se rescotesseno, adeo che podessemo poi valerse d'esse nostre gente d'arme ad umpuncto et ad uno tracto, ma ne pare che habii tractato questa cosa molto negligentemente et in forma che dicti denari non sonno rescossi; per il che ne poteria seguitare grande manchamento et danno al facto nostro per non havere tu usato quella diligentia et solicitudine che dovevi et sai, bemchè non te sonno manchate tucte quelle lettere te sonno state necessarie sopra ciò per podere meglio exequire questa cosa, et non l'hai facto, dove se ne seguisse veruno difecto non poderessimo darni imputatione ad altri ch'a ti. Per la qual cosa, essendo per nui grandemente dexiderosi ch'esse nostre gente se possano aiutare et valere delli denari d'esse taxe, te conmectiamo et volimo che metti ogni tuo pensiero, solicitudine et studio per rescotere dicte taxe quanto più celeremente ti sia possibele, et vedi non preterire con niuna negligentia, né tardità perché ti certifi [ 394v] camo che, se per casione de questo non si valessemo d'esse nostre gente et ne seguitasse alchuno danno, ne daressimo la imputatione ad ti et ti faressimo intendere che meglio sarria stato haverne obbediti. Et come havemo dicto non sperare che ne scrivamo più lettere, perché ne sonno facte tante che te deno bastare. Et se forsi non savesti, o non volesti exequire questa nostra intentione, saltem ne dovevi advisare, perché gli haveressimo mandato un altro che haverrà satisfacto alla voluntà nostra. Data Mediolani, die xiii aprilis 1453.
Bonifacius.
In simili forma scriptum fuit infrascriptis, videlicet: Theseo de Pontanis, Bartolutio de Eugubio, domino Batiste de Burgo, Raffael de Zachariis.
Ludovico de Bononia.