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1628. Francesco Sforza al vicario e al capitolo della Chiesa di Piacenza. 1453 aprile 17 Milano.

Francesco Sforza, ricordato al vicario e al capitolo della chiesa di Piacenza che quel vescovato è stato tassato di centocinquanta ducati d'oro da riscuotere dai suoi debitori per i bisogni ducali eche ne ha affidato all'economo Gianpietro de Monbretto la riscossione, richiede loro che, richiesti, rilascino dichiarazioni della somma versata da ogni debitore solvente.

Vicario et capitulo ecclesie Placentie.
Credemo debiate sapere che nui havemo richesto et taxato ad quello veschovato de Piagenza per la subventione ducati cl d'oro, et cossì siamo disposti de farli retrare dalli debitori del dicto vescovato et adiutarsi ad questi nostri urgenti bisogni. Pertanto ve caricamo, stringemo et volemo che, ad omne rechiesto de Iohannipetro de Monbrecto, vostro iconomo lì, al quale havemo commisso questa exectione, debiate fare le opportune et valide confessione ad zaschuno delli dicti debitori de quella [ 396v] summa che pagaranno, secondo ve dirà per nostra parte el dicto nostro iconomo. Et in questo non farite obiecto né difficultà veruna per quanto havete cara la grazia nostra, perché fin adesso habiamo assignati questi denari ad nostri soldati quali hanno ad cavalcare nei servitii nostri, et per queste nui togliamo sopra vui ogni caricho che vi potesse essere dato per questa (a) cosa. Mediolani, xvii aprilis 1453.
Christoforus.
Cichus.

(a) Segue casone depennato.