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1631. Francesco Sforza a Luca de Garimbertis, commissario di Guardasone 1453 aprile 18 Milano.

Francesco Sforza, saputo da Cristoforo Torelli che alcuni uomini che suoi stavano catturando per una scorreria fatta nel territorio di Rossana risultavano muniti di salvacondotti rilasciati da Luca Garimberti, commissario di Guardasone, senza autorizzazione ducale né di Oldrado, dice a Luca che gli uomini presi restino in prigione e se si dovrà pagare la taglia sarà affare suo.

[ 397r] Luce de Garimbertis, commissario Guardasionis.
Secondo ne dice il conte Cristoforo (a) Torello, nostro conductiero, essendo alchuni soi homini d'arme corsi al locho de Rossana, territorio de quelli de Corezo, hanno pigliati alchuni homini et volendoli loro scodere per presoni, pare mostrino che tu gli havissi facto salvoconducto; de che ne maravigliamo, intendendo maxime che tu lo hai facto senza saputa de meser Oldrado, nostro locotenente imParma, et ne dolemo molto de te che, non havendo ti licentia da nui né da esso domino Oldrado de fare salviconducti, habi preso questa autorità da ti solo. Pertanto te advisamo che la intentione nostra è che costoro siano presoni, et cossì scrivimo ad messer Oldrado, et, se per haverli ti assecurati doverai pagare la taglia loro, haverai pacientia. Data Mediolani, die xviii aprilis 1453.
Zannectus.
Cichus.

(a) In A Cristostoforo.