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1632. Francesco Sforza a Oldrado (1453 aprile 18) Milano.

Francesco Sforza riferisce a Oldrado il timore degli uomini di Cristoforo Torelli di perdere la taglia dei prigionieri catturati in una incursione in terra corraggese a Rossana perché essi dichiarano di avere un salvacondotto concesso dal commissario di Guardasone. Il duca, contestata la legittimità del salvacondotto, ricorda che se si dovrà pagare una taglia per la loro liberazione, questa spetterà al commissario.

Domino Oldrado.
Il conte Cristoforo Torello, nostro conductiero, ne dice che per alchuni soi homini d'arme sonno stati presi certi homini da Rossana de quelli de Coreggio, li quali, volendo essi homini d'arme riscotere, pare che mustrino salvoconducto dal comissario de Guardasone, il quale salvoconducto, ne dice esso conte Cristoforo che il dicto comissario ha facto senza veruna nostra saputa, de che ne maravigliamo. Pertanto, parendo ad voi non sia debito che senza licentia nostra esso conmissario possa far salvoconducto alli inimici, ve dicemo che, havendo lui facto questo salvoconducto sanza licentia vostra, intendimo, et cossì volimo, costoro siano presioni, et se lui per haverli assecurati dovesse pagare la taglia loro, habia patientia. Mediolani, ut supra.
Zannectus.
Cichus.